"Siamo fratelli", l´appello all´accoglienza dei cristiani di Venezia
02-12-2015 10:53 - Bibbia e attualità
Il testo del documento letto pubblicamente sul Ponte della Paglia
Roma (NEV), 25 novembre 2015 - Si sono ritrovati lunedì pomeriggio sul Ponte della Paglia. C´erano il patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, l´archimadrita Evangelos Yfantidis della Sacra arcidiocesi ortodossa d´Italia e di Malta, la pastora valdese Caterina Griffante, i pastori luterano e avventista Bernd Prigge e Davide Mozzato, e i rappresentanti di altre quattro chiese - ortodossa russa, anglicana, ortodossa romena, copta apostolica - per leggere a turno, sullo sfondo del Ponte dei sospiri, nelle proprie lingue d´origine, l´appello congiunto intitolato "Siamo fratelli". Fratelli non solo gli uni degli altri, in quanto cristiani di confessioni diverse che si ritrovano insieme, ma fratelli soprattutto di coloro che sono costretti a lasciare le loro terre per guerre e povertà. E´ un appello all´accoglienza quello dei cristiani di Venezia che ritengono di "non potere rimanere in silenzio davanti all´evento epocale delle migrazioni di popoli nel mondo, migrazioni che arrivano fino alle nostre terre". Pensato prima dei fatti di Parigi, l´appello diventa ancora più pressante per le ripercussione negative che gli attentati nella capitale francese possono avere sul destino dei profughi che cercano di raggiungere l´Europa.
Il documento - che domenica 29 novembre verrà letto nei luoghi di culto delle chiese firmatarie - ribadisce la dignità di ogni persona umana indipendentemente dalle appartenenze etniche, culturali e religiose e ricorda come l´intero insegnamento biblico, tanto nell´Antico quanto nel Nuovo Testamento, sia orientato all´accoglienza dello straniero. Gesù stesso ha affermato "Ero straniero e mi accoglieste". Per questo "come cristiani, noi crediamo che nello straniero che arriva nella nostra terra, il nostro Signore Gesù Cristo ci fa il grande onore di venirci a visitare. Esortiamo perciò le nostre comunità cristiane ad accogliere gli immigrati come una visita speciale di Gesù Signore". Lo straniero che viene in mezzo a noi non deve dunque essere fonte di paura e di chiusura, bensì "annuncio di speranza, di fecondità, di futuro".
Dalla stesura e presentazione dell´appello è nata la proposta di istituire nella città un tavolo di dialogo interreligioso. Il documento si può scaricare a questa pagina web: http://www.ortodossia.it/w/media/com_form2content/documents/c17/a1734/f255/23.11italiano.pdf.
Fonte: NEV - notizie evangeliche