Ecumenismo: Ricca (teologo valdese) a Sae, "è la profezia oggi"
30-07-2016 21:02 - Ecumenismo
"L´ecumenismo è la profezia oggi". È quanto ha affermato il teologo valdese Paolo Ricca durante la tavola rotonda su "Lo Spirito di profezia nell´oggi delle Chiese" che ha concluso la 53ª Sessione di formazione ecumenica del Segretariato attività ecumeniche (Sae) svoltasi ad Assisi. Dopo aver ricordato che "il profeta è di solito un uomo solo. Non è un uomo di successo, viene sovente osteggiato, perseguitato" per cui "profezia vuol dire andare incontro a un destino difficile, amaro", Ricca ha parlato dell´ecumenismo come "profezia che non è nata oggi, ma è giovane, appena nata se la si confronta coi mille anni di separazione tra Oriente ed Occidente e i 500 anni di separazione tra cattolici e protestanti nella chiesa di occidente". "Il profeta – ha aggiunto il teologo valdese – è il portavoce di Dio che dice oggi quello che Dio sta per fare domani". "È chi vive l´oggi come se fosse già domani", ha proseguito, evidenziando che "questo è ciò che accade nello spirito ecumenico dove noi viviamo le nostre appartenenze confessionali insieme alla nostra appartenenza ecumenica e queste due appartenenze si confrontano, si accavallano". Richiamando l´immagine profetica del poliedro adoperata dal Papa con i Pentecostali, Ricca ha rilevato che "quest´immagine si pone in una silenziosa antitesi con l´immagine dei cerchi concentrici utilizzata da Paolo VI nell´enciclica Ecclesiam Suam". Per il teologo valdese l´immagine del poliedro ha un duplice valore: "Illustrare l´unità e la diversità, l´unità non come uniformità" e "illustrare che questo poliedro ha naturalmente un centro, ma invisibile, non si può localizzare". "Il poliedro è un´immagine molto bella dell´unità della Chiesa, e io direi anche del mondo, che non è quello di Roma, ma è un centro invisibile che è Cristo". Infine Ricca ha parlato del profeta disarmato, che "non ha altra arma che la parola". "Il profeta – ha sottolineato – è disarmato perché vuole disarmare l´uomo, perché lo vuole umanizzare". "Se lo spirito ecumenico è lo spirito profetico e lo spirito profetico ci spinge sul confine, adesso – ha concluso – comprendiamo che il confine fondamentale e decisivo è quello tra umanità e disumanità e dove il confine si sposta dalla disumanità all´umanità lì soffia lo spirito di profezia".
Fonte: SIR
Fonte: SIR