QUALE FUTURO PER IL MOVIMENTO ECUMENICO?
08-05-2018 15:17 - Ecumenismo
Il pomeriggio di sabato 5 maggio alla «Leopolda» a Pisa «dialogo» tra gli esperti Simone Morandini (autore del libro «Teologia dell´ecumenismo»), il sacerdote pisano don Severino Dianich e Stefano Giannatempo, pastore della chiesa valdese di Lucca
Fonte: Toscana Oggi
Quale futuro per l´ecumenismo? Intorno a questo tema ruota il recentissimo volume Teologia dell´ecumenismo (Edb, Bologna 2018) scritto da Simone Morandini, vicepreside dell´istituto di studi ecumenici «San Bernardino» a Venezia, in cui insegna Principi del dialogo ecumenico.
Un testo che ricostruisce la storia - complessa ed appassionante - di un secolo di cammino ecumenico: dai primi passi agli inizi del ´900 alla fondazione del Consiglio ecumenico delle Chiese, dal Concilio Vaticano II alle più recenti iniziative assunte da papa Francesco per favorire il dialogo tra confessioni. Fino a dispiegare una prospettiva più direttamente teologica dell´ecumenismo.
Il Gruppo di impegno ecumenico di Pisa e il Sae (Segretariato attività ecumeniche) di Livorno hanno invitato Simone Morandini a Pisa. Il prossimo sabato 5 maggio, dalle ore 16, nella sala convegni della Leopolda (a Pisa in piazza Guerrazzi 11) dialogheranno con lui in un incontro pubblico: don Severino Dianich, docente alla facoltà teologica di Firenze, e Stefano Giannatempo, pastore della chiesa valdese di Lucca. Introdurrà e modererà l´incontro Silvia Nannipieri, delegata per l´ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Pisa.
«Il dialogo ecumenico - spiega Francesca Del Corso - sta vivendo una fase nuova, favorito da alcuni eventi - come i 500 anni della riforma protestante o il Sinodo panortodosso - e da numerose iniziative di papa Francesco». Alla luce di questi fatti nuovi - continua Del Corso - viene dunque da chiedersi: «quali possibilità si aprono per l´incontro e la collaborazione tra cristiani? È possibile sognare il superamento della condizione irriconciliata che ancora vivono le chiese?». L´incontro di sabato prossimo sarà dunque «l´occasione per verificare se davvero sia possibile parlare di una "primavera ecumenica", se davvero si possa intravvedere l´avvicinarsi di un´unità nella diversità tra le diverse chiese.
Suscita speranza, in tal senso, la crescita di consenso intorno alla dichiarazione congiunta sulla giustificazione: se il 31 ottobre 1999 essa era stata siglata solo da cattolici e luterani, successivamente l´hanno sottoscritta anche le chiese metodiste e l´anno scorso anche quelle riformate».
Fonte: Toscana Oggi