Il Papa: portare la Bibbia in tutti i luoghi senza paura. Anche sul web
10-10-2017 08:02 - Bibbia e attualità
Nell´udienza alle "United Bible Societies" l´invito di Francesco a essere «servitori della Parola» che è «riconciliazione anche fra i cristiani». Necessario usare «le forme di comunicazione sociale»
Fonte: Avvenire.it
C´è bisogno di essere «servitori della Parola» che è «riconciliazione», che è "uscita" da Dio e deve essere annunciata «in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paura», che non contempla «compromessi». Papa Francesco incontra il Comitato per i rapporti con le Chiese delle "United Bible Societies" (Ubs) e sollecita «ogni sforzo per far conoscere il Vangelo, facilitando l´accesso alla Bibbia nelle lingue più diverse e, oggi, attraverso le molteplici forme di comunicazione sociale», afferma durante l´udienza di questa mattina giovedì 5 ottobre ai rappresentanti dell´organizzazione internazionale di stampo ecumenico che si è formata nel 1946 e che attualmente coordina l´opera della maggior parte delle Società bibliche del mondo. Sono 142 i soci che la compongono. E soltanto nel 2003 le società delle Ubs hanno distribuito più di 430 milioni di testi della Scrittura, fra Bibbie, Nuovo Testamento e sintesi. Dal 2001 le Società sono coinvolte anche in lavori di traduzione della Bibbia in 672 lingue diverse.
Dopo il saluto del cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja in Nigeria e membro del Consiglio globale delle Ubs, papa Francesco declina nel suo intervento il richiamo a essere «servitori della Parola» in sei prospettiva. Nel primo caso Bergoglio parla di «Parola di salvezza». E sottolinea: «Lasciarsi "ferire" dalla Parola è indispensabile per esprimere con la bocca ciò che dal cuore sovrabbonda». Poi ricorda la «Parola di vita eterna». «Crediamo – afferma il Papa– che non solo di pane vive l´uomo ma di ogni parola che esce della bocca di Dio. Con l´aiuto dello Spirito Santo, dobbiamo nutrirci alla mensa della Parola tramite la lettura, l´ascolto, lo studio e la testimonianza di vita. Noi dedichiamo tempo a coloro che amiamo, e qui si tratta di amare Dio, che ci ha voluto parlare e ci offre parole di vita eterna». In terzo luogo ricorda la «Parola di riconciliazione anche tra i cristiani» ed evidenzia che «è giusto aspettarci un nuovo impulso alla vita spirituale dall´accresciuta venerazione per la Parola di Dio».
Successivamente Francesco spiega che la Parola «si è fatta carne» ed è «vitale che oggi la Chiesa esca ad annunciare il Vangelo a tutti» in «obbedienza al mandato missionario del Signore e con la certezza della sua presenza in mezzo a noi fino alla fine del mondo». Il quinto riferimento è alla «Parola di verità». «Siamo convinti – dice il Pontefice citando l´enciclica sull´ecumenismo Ut Unum Sint di Giovanni Paolo II del 1995 – che l´unità voluta da Dio può realizzarsi soltanto nella comune adesione all´integrità del contenuto della fede rivelata». Infine un rimando all´ecumenismo del sangue quando Francesco parla di «Parola di Dio potente» che «illumina, protegge e difende». «Per essa – aggiunge il Papa – molti dei nostri fratelli e sorelle sono in prigione e molti di più hanno versato il loro sangue come testimonianza della loro fede in Gesù Signore». A conclusione l´invito a camminare «insieme affinché la Parola si diffonda».
Del resto oggi le "United Bible Societies" sono impegnate in modo forte sul fronte ecumenico. Dalla Chiesa cattolica al Consiglio ecumenico delle Chiese, l´Ubs intende «servire tutte le Chiese». Significativo il contributo della Chiesa cattolica. Negli anni Settanta una donna cattolica, Maria Teresa Porcile Santiso, è stata impiegata a tempo pieno dalle Società come dirigente degli affari ecumenici nel centro regionale del Messico. Poi Alberto Ablondi (1924-2010), compianto vescovo di Livorno, è stato contemporaneamente membro del Comitato generale e del Comitato esecutivo europeo delle Società partecipando così alla formulazione e alla revisione delle linee guida generali. Il cardinale nigeriano Francis Arinze, oggi prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, è stato vicepresidente delle Società. E il cardinale Carlo Maria Martini (1927-2012) è stato uno dei redattori della traduzione interconfessionale del Nuovo Testamento a partire dal 1967 fino al 2002.
Fonte: Avvenire.it